“Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore” – 8 Maggio a Salerno

InvitoSalerno8Maggio-001Interessante ed importante evento quello che l’8 Maggio 2014 si terrà a Salerno alle 10.00
al Comune di Salerno, Sala del Gonfalone, Via Roma – Palazzo di Città dal titolo

Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore

Programma:

Saluto di benvenuto
Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno

Interventi

Marco Morganti, Amministratore Delegato Banca Prossima
Fabiola Di Loreto, Vice Direttore Centrale Confcoopertive
Francesca Coleti, Portavoce Forum Terzo Settore Campania, Giacomo Smarrazzo, componente Comitato Presidenza Nazionale Legacoopsociali, Alfonso Cantarella, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, Rosanna Romano, Dirigente alle Politiche Sociali della Regione Campania

Question Time Introduce e modera Flaviano Zandonai, Euricse – Iris Network

Di seguito il Manifesto delle associazioni

Manifesto di ACRI, Assifero, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo, Fondazione con il Sud, Alleanza delle Cooperative, Forum del Terzo Settore, Banca Prossima.

Dal 2001 il Terzo Settore è cresciuto del 28% in Organizzazioni e del 39% in occupati. Ogni giorno 4.5 milioni di volontari e 1 milione di lavoratori all’interno di 300.000 liberOrganizzazioni offrono servizi essenziali a più di 30 milioni di cittadini. Senza il nonprofit l’Italia non vive. 

Resistendo alla crisi come stanno facendo, le donne e gli uomini del nonprofit
dimostrano a tutti noi che un’altra economia, basata non sul profitto ma sulla
partecipazione e sulla produzione di bene comune, è possibile e reale.
L’economia sociale e solidale rappresenta ormai un’opportunità lavorativa per molti
italiani: giovani, donne, in tutta Italia e soprattutto al Sud. Ne sono un esempio le
coop sociali, che dal 2011 hanno creato 20.000 nuovi posti di lavoro.
Come soggetti di rappresentanza e di rete, di erogazione, di finanza bancaria, noi
sappiamo che una premessa necessaria allo sviluppo è la disponibilità di strumenti
finanziari moderni, di adeguate dimensioni, efficaci e in sinergia fra loro. Il nostro
lavoro ci dimostra che si può mettere il terzo settore in condizioni di sviluppare le sue
enormi potenzialità, nello spazio aperto dall’evoluzione del welfare italiano. Gli strumenti
sono molteplici: la riduzione del rischio attraverso schemi di garanzia, l’erogazione in
cofinanziamento, l’attrazione di filantropia privata, il prestito basato su criteri diversi di
valutazione, il crowdfunding (dono e prestito da privati), le obbligazioni sociali.
Tutte queste forme di intervento rappresentano anche una piattaforma che aiuta le
Pubbliche Amministrazioni italiane a orientarsi, indirizzando in modo più selettivo e
sostenibile la spesa. Spesa che una volta per tutte sarà necessario definire investimento
sociale, abbandonando una visione che può solo portare a tagli progressivi.
Come in tutte le attività imprenditoriali una stagnazione prolungata, se non contrastata
efficacemente, aziona una spirale che soffoca la vitalità del sistema, la sua competitività
e la sua sostenibilità. Il pericolo che il nonprofit italiano entri in una crisi di fiducia
e di progettualità è concreto: il nuovo modello di welfare che il Paese deve darsi ne
riceverebbe un colpo gravissimo.
Oggi, però, non tutti gli elementi giocano a sfavore. Con l’impulso dell’Europa,
la Pubblica Amministrazione italiana si è data regole serie di pagamento, e questo
(nonostante i giusti interrogativi sui tempi di recupero dei 10 miliardi di arretrati verso
il nonprofit) è un passo avanti importantissimo: può cominciare finalmente una nuova
fase, in cui il terzo settore si liberi dall’ossessione della sopravvivenza e
progetti il proprio futuro.
Rafforzare la consistenza patrimoniale, creare efficienza attraverso una crescita
dimensionale per aggregazione, formare centrali di acquisto per condividere il valore
e ridurre gli sprechi, spingersi su terreni di interesse collettivo nuovi, investire in un
management sempre più adeguato, internazionalizzarsi laddove opportuno, lanciare
seri programmi di rete con e verso l’UE, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi.
Tutto questo è la frontiera, e richiede investimenti e un uso strategico di tutte
le risorse disponibili.
La sfida riguarda tanto la cooperazione sociale quanto le altre forme del nonprofit,
poiché anche associazioni e fondazioni hanno dimostrato di saper utilizzare non solo
le erogazioni ma il credito, sia bancario che “comunitario”, nella nuova forma del
crowdfunding con garanzia di restituzione al cittadino.
Chi come noi -da punti di vista diversi- ha un ruolo nella crescita del terzo settore,
sente la responsabilità di coordinare gli sforzi e di mettersi a disposizione di un disegno
strategico condiviso. Di qui l’appello al confronto e alla progettazione che lanciamo
attraverso questo documento, aperto alle adesioni di tutti coloro che lo condividono.
Vogliamo far incontrare le migliori idee e tutti gli strumenti di supporto
disponibili, attraverso una serie di incontri di progettazione condivisa
sul territorio, che avvieremo già dai prossimi giorni.
È il momento di concentrare gli sforzi e la volontà di tutti per andare oltre la crisi,
economica e di fiducia, del Paese.
Un appello aperto per guardare oltre la crisi

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