Comunicato Arci Napoli: “Ristabilire la verità sui centri di accoglienza ARCI di Casoria”

arci napoli

COMUNICATO STAMPA 

Basta ciniche speculazioni politiche sulla pelle dei minori stranieri non accompagnati!
Ristabilire la verità sui centri accoglienza ARCI di Casoria.

In merito al reportage diffuso da Repubblica di Napoli costruito sulle dichiarazioni di Gianluca Petruzzi dell’A3f e Gianvincenzo Nicodemo delle Acli di Napoli, corre l’obbligo di rettificare alcune gravi falsità.

È falso sostenere che i ragazzi presenti nelle strutture di Arci Napoli non siano sottoposti a controlli medici. Tutti i nostri ospiti al loro ingresso nel progetto sono sottoposti a screening sanitario completo da parte dell’Ospedale Cotugno di Napoli.

In occasione di qualsiasi malessere fisico lamentato, i minori vengono visitati nelle strutture sanitarie pubbliche ed ambulatoriali locali da medici specializzati, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana. Inoltre, l’equipe è dotata di un medico e una psicologa preposti a seguire e visitare regolarmente i nostri ospiti.

È falso sostenere che i minori siano privi di vestiti o scarpe.
Come si può evincere dalla documentazione del progetto, l’Arci Napoli ha provveduto ad assicurare ad ognuno non solo il vestiario, ma anche tutto il sostegno psicologico, socioeducativo e legale necessario, a fronte di un rimborso molto inferiore rispetto alle cifre riportate nell’articolo: 44 euro pro capite al giorno e non 70 come riferito da Repubblica.

È infine falso imputare la presenza di cimici ad una assenza di pulizia o, peggio ancora, ad incuria.
Le cimici spesso accompagnano l’arrivo di nuovi ospiti nei centri dopo gli sbarchi, per cui operiamo puntualmente una disinfestazione completa attraverso ditte specializzate.

Va inoltre precisato che le ferite riprese nel video postato sul sito di Repubblica non sono effetto di punture di cimici – che non producono cicatrici – bensì di traumi sofferti dai ragazzi durante la loro fuga verso l’Italia.

Ciò che è accaduto realmente nel centro Arci di Casoria, dove alloggiano otto ragazzi e non cinquanta (tutti i centri gestiti da Arci Napoli sono organizzati per piccoli gruppi in modo da garantire ai migranti condizioni ottimali di vita), è che la disinfezione è stata ritardata a causa di una protesta messa in atto dai giovani, esasperati per i ritardi nell’arrivo dei documenti necessari all’ottenimento del permesso di soggiorno.

Protesta dovuta, quindi, alle lentezze degli organi competenti e che hanno costretto gli ospiti a rimanere nel centro di prima accoglienza per oltre 6 mesi senza poter accedere ad una sistemazione definitiva.

Arci Napoli ha più volte richiesto procedure più efficaci chiedendo agli organi competenti di farsi carico di responsabilità che non possono essere assunte dagli operatori sociali, su cui ricade l’onere di gestire le legittime  aspettative dei migranti.

È evidente quindi la presenza di falsità nonché di dichiarazioni diffamatorie e calunnie rilasciate da Gianvincenzo Nicodemo e Gianluca Petruzzi.

L’impegno, professionale e preciso, di operatori e volontari non può né deve essere infangato o, peggio ancora, piegato a logiche che poco hanno a che fare con il mondo della solidarietà e del Terzo settore.
Per tali ragioni l’Arci Napoli si riserva di agire, nelle sedi competenti, per tutelare la propria onorabilità e la propria immagine.

Domani, giovedì 8 ottobre presso la sede di Arci Napoli in via Abate Minichini 37 alle ore 12.00, terremo un’assemblea aperta alle associazioni, ai militanti antirazzisti, alla stampa, in cui presenteremo documentazione e testimonianze attestanti la verità dei fatti.
Saremo inoltre disponibili ad aprire e far visitare le nostre strutture a chi vorrà, cosi come già accade per alcune

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