Referendum 8 e 9 giugno: Arci lancia la campagna “5 SÌ per i Diritti di Tuttɜ” per sostenere il raggiungimento del quorum e promuovere il voto favorevole su tutti e cinque i quesiti referendari: quattro proposti dalla CGIL per migliorare le condizioni di lavoro nel nostro Paese, e uno per la riforma della legge sulla cittadinanza, sostenuto da associazioni come Italiani Senza Cittadinanza, CoNNGI, Dalla Parte Giusta della Storia, IDEM Network e molti altri.
L’8 e il 9 giugno si vota: Da solɜ siamo niente. Insieme siamo tutto.
Perché votare sì?
Votare SÌ ai quattro referendum sul lavoro significa:
- contrastare la precarietà,
- eliminare le forme più estreme di sfruttamento,
- ricostruire un sistema di tutele,
- dare voce a chi lavora senza garanzie.
Votare SÌ al referendum sulla cittadinanza significa:
- dimezzare i tempi per la richiesta della cittadinanza italiana da parte di persone di origine straniera che vivono, studiano e lavorano da anni nel nostro Paese,
- fare un passo avanti verso una società davvero inclusiva.
Ma votare SÌ è anche un segnale politico forte contro un Governo che restringe gli spazi di libertà e partecipazione, reprime le voci critiche, alimenta un clima bellicista e razzista, e riduce risorse fondamentali per i diritti sociali.

Votare è un atto rivoluzionario.
Per questo Arci sostiene e promuove la partecipazione attiva e consapevole a questo importante appuntamento democratico.
Dare voce alle cittadine e ai cittadini è oggi più che mai un atto di giustizia e di speranza.
L’illustrazione della campagna è firmata dall’artista Antonio Pronostico.