Dalla manifestazione nazionale del 5 marzo un fiume di persone unite per dire “Pace il tempo è ora”.
«Dove sono le armi? Io non conosco che quelle della mia ragione» (Pier Paolo Pasolini, “Vittoria” in “Appendice a Poesia in forma di rosa” 1964 )
Il 5 marzo di cento anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini: poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore, drammaturgo, genio ribelle e creativo. Un borghese anti-borghese che ha dato voce agli ultimi, ai semplici, agli emarginati; un intellettuale impegnato per la verità.
Piattaforma Arci per la manifestazione nazionale del 5 marzo
CESSARE IL FUOCO, FERMARE LA GUERRA, COSTRUIRE LA PACE
Fermare la guerra in Ucraina. Fermare tutte le guerre in tutto il mondo.
No all’invasione russa dell’Ucraina. Ritiro delle truppe. Aprire un negoziato condotto dall’ONU.
Solidarietà alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi. Accoglienza in tutta Europa, aiuti umanitari in Ucraina.
Protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.
Aprire corridoi protetti per le agenzie internazionali e le organizzazioni umanitarie per soccorsi e aiuti, in sicurezza.
Siamo al fianco di chi manifesta in Russia contro l’invasione e il regime. E con chi in Ucraina continua a opporsi alla guerra con forme di difesa civile non armata e nonviolenta.
Solidarietà alle comunità di lavoratrici e lavoratori ucraini in Italia, che tanto lavoro di cura svolgono nel nostro Paese, angosciati da quello che accade e preoccupati per parenti e amici sotto le bombe.
Dall’Italia, dall’Europa, dalla comunità internazionale devono arrivare soluzioni politiche, non aiuti militari.
Ridare all’ONU un ruolo forte e decisivo: disarmo, risoluzione dei conflitti, cooperazione internazionale.
Basta competizione per il dominio economico, energetico, militare di cui anche l’Ucraina è vittima, contesa fra Est e Ovest.
Basta blocchi militari, no agli imperialismi uguali e contrapposti: nessun allargamento della NATO a Est.
Fine al commercio di armi senza limiti e senza controlli. Si impieghino le risorse per le armi a favore della sanità, istruzione, sicurezza sul lavoro, attuazione di tutti i diritti per tutti.
Vogliamo una Europa di pace, senza armi nucleari, che fondi le sue relazioni internazionali sulla sicurezza comune e condivisa, sul disarmo, sulla neutralità attiva.
Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli, non con le armi ma con la democrazia, i diritti, la pace. Educazione alla pace, alla Costituzione, alla cittadinanza attiva.
Basta armi, basta violenza, basta guerra!
Scendiamo in piazza in tante e tanti per ridare fiato alla pace
Sabato 5 marzo ARCI promuove e partecipa alla manifestazione nazionale a Roma