A Napoli manifestazione nazionale contro l'Autonomia differenziata

A Napoli manifestazione nazionale contro l’Autonomia differenziata

Sabato 16 marzo 2024, a Napoli, dalle ore 14:30 in piazza Garibaldi manifestazione nazionale contro l’Autonomia differenziata.

Da Nord a Sud insieme contro l’Autonomia Differenziata. Nun ce scassate ‘o Paese!
Fermiamo il DDL Calderoli – L’autonomia differenziata ci riguarda tutte e tutti.
Come Arci Campania e Arci Nazionale da anni abbiamo aderito per contrastare questo disegno di legge, qui il nostro comunicato.

Il disegno di legge che attua la cosiddetta “autonomia differenziata” dissolve l’unità giuridica, territoriale e culturale del Paese, conferendo alle Regioni poteri legislativi, gestionali ed amministrativi abnormi, tali da condizionare pesantemente la vita e i diritti di ognuna di noi, di ognuno di noi; rinunciando a realizzare l’uguaglianza prescritta dalla Costituzione e istituzionalizzando, invece, gli enormi divari economici e sociali esistenti tra le diverse realtà territoriali.

Senza consultarci, senza informarci, con un patto di potere scellerato, stanno portando a termine un progetto che ci renderà ancora più poveri e diseguali, cancellando tutto ciò che è pubblico, dalla scuola alla sanità, spezzettando infrastrutture, beni comuni e ambientali, contratti e condizioni di lavoro, cancellando la speranza di costruire un Paese finalmente degno dei principi costituzionali: una Repubblica Una e Indivisibile, unita e solidale.

Sabato 16 marzo saremo insieme, in piazza a Napoli, con chi lotta per il lavoro e con gli operai delle fabbriche avvelenate; con quanti hanno aperto vertenze ambientali legate all’ecocidio; con i precari, i disoccupati, i sottoccupati, gli studenti e le studentesse che subiscono repressione e censura.

Scenderemo in piazza per denunciare dissimmetrie e disservizi intollerabili e penalizzanti per tutti/e, per fermare l’emigrazione giovanile, per porre fine al lucrativo e avvilente “turismo” sanitario, per le aree interne dimenticate e depredate.

Dimostreremo che esiste un’Italia che non vuole privilegi: donne e uomini che non vogliono salvarsi da sole/i, ma chiedono scuole a tempo pieno da Sondrio a Siracusa, rispetto per i diritti delle bambine e dei bambini, ovunque siano nate/i; per le donne, cui è negata l’emancipazione piena; per chi è costretto a rinunciare alle cure e alla prevenzione. Eleveremo un ponte di pace contro il mostro sullo Stretto; lotteremo insieme perché l’hub energetico non si trasformi nell’ennesima servitù; insieme per il Mezzogiorno, cancellato dal testo della Costituzione dalla Riforma del Titolo V.

Saremo in piazza con le vertenze a difesa dei diritti di tutti e tutte, contro l’inganno dei Lep e del residuo fiscale, che premia i ricchi e penalizza e colpevolizza i poveri; contro la lusinga ingannevole con cui vengono allettati/e i cittadini e le cittadine del Nord, cui si promette benessere mentre si privatizzano persino i pronto soccorso, in una competizione assurda fra lavoratori e territori, Nord e Sud, grandi centri e piccoli comuni. Una competizione a perdere, che premia i potentati regionali e li rende permeabili al malaffare.

Rifiutiamo la logica dei diritti garantiti e differenti sulla base del certificato di residenza. Non barattiamo il benessere di pochi/e con la miseria di troppi/e.

Esigiamo diritti uguali e indivisibili, garantiti allo stesso modo su tutto il territorio della Repubblica, abbandonando la logica dell’essenzialità per assumere quella dell’uniformità. Impediamo che lotte e conquiste siano vanificate da un processo irreversibile. Un mondo come il nostro – fondato sull’alternativa tra diritti e profitto – non è quello in cui ci riconosciamo.

Fermiamoli qui ed ora! Dopo sarà troppo tardi; non si potrà più tornare indietro.

Da Napoli si alzi una voce sola: stop al disegno di legge Calderoli!

Ci appelliamo a chi siede in Parlamento, a sindaci e sindache, ai rappresentanti di tutte le istituzioni, ai movimenti sociali, alle associazioni e ai comitati, ai sindacati e ai partiti politici, agli uomini e alle donne del Sud che non piegano la testa, agli uomini e alle donne del Nord che credono ancora nell’uguaglianza e nella solidarietà, all’Italia che non si fa ingannare.

Per aderire, scrivere a: noaogniad@gmail.com

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